Last update 31/03/2013
I segreti del cervello. Una nuova teoria.
ATTENZIONE! Le pratiche descritte nei prossimi paragrafi sono subdole e pericolosissime, per se stessi e per l’ambiente circostante, se ne consiglia quindi l’utilizzo solo sotto la supervisione di un gruppo di esperti.
Premessa
Quella che segue è una nuova teoria sul funzionamento del cervello non ancora provata scientificamente. Questi studi non vogliono rinnegare le teorie ufficiali, ma le inglobano in una teoria più generale, che include a sua volta anche filosofie e discipline tuttora escluse dalle teorie ufficiali dandone una spiegazione coerente. La pubblicazione del materiale seguente vuole essere un modo per cercare l’aiuto della comunità scientifica nel tentativo di dimostrarla ufficialmente e di confrontarsi su di essa.
Non sono uno specialista del settore e mi scuso fin d’ora se non sarò abbastanza preciso nell’uso di termini scientifici e nella descrizione della teoria stessa.
Con il termine “psicofisica” intenderò la disciplina che studia i fenomeni del cervello e del corpo umano, utilizzando strumenti propri della matematica e della fisica. Il termine esiste già con un altro significato, ma rende l’idea di come la fisica del corpo umano agisca sulla psiche. Un altro termine adeguato potrebbe essere “psicofisiologia”, anch’esso già esistente.
Quello che andrò a illustrare di seguito è considerato dai più un fenomeno umano “assoluto” che fa parte della crescita, necessario per entrare nel mondo degli adulti inevitabile e irreversibile, qualcuno addirittura cerca di rimuoverlo, invece inevitabile non è ed il processo è reversibile. Il fenomeno a cui mi riferisco è l’attività sessuale, di cui si considerano sganciate le dimensioni mentali e fisiologiche, ma così non sarebbe, così come la resistenza a tale bisogno primario non sarebbe
uguale per tutti, in quanto ognuno nascerebbe con una resistenza allo stress sessuale diversa dagli altri e fin dalla nascita il fenomeno sarebbe parimenti sia psicologico che fisico, con un graduale irrigidimento del carattere e del corpo di ogni persona (attraverso il sistema nervoso), ma è possibile innescare un processo inverso di “pulizia interiore"
che al contrario potrebbe de-irrigidire mente e corpo.
Ciò che normalmente viene indicato come libido, energia spirituale, energia interiore, energia psichica, forza mentale e così via, altri non sarebbe che la capacità di resistere agli effetti della nevrosi sessuale (che esistono a prescindere da un’attività sessuale più o meno volontaria). Penso che sia ormai assodato nel senso comune che come esistono persone forti fisicamente, possano esistere persone “forti” mentalmente, il cui parametro per misurarne la forza e la capacità di mantenere un equilibrio mentale non è la forza fisica, ma la resistenza allo stress quotidiano in tutte le sue forme.
In seguito, al posto del termine “libido” utilizzerò dei sinonimi come: energia spirituale, energia interiore, energia psichica, energia mentale, forza mentale, eccetera.
Proseguendo nell’analisi di questi studi si può anche arrivare ad una spiegazione coerente delle due diverse visioni della psicologia di Freud e di Jung, che non sarebbero altro che le due facce di una stessa medaglia.
Questa teoria non nega, né vuole sostituire i risultati ottenuti in psicologia (neuroscienze) e medicina dal mondo accademico, che invece potrebbe trovare in essa una spiegazione semplice e coerente a buona parte dei fenomeni studiati finora, soprattutto a quelli che non hanno ancora una soluzione.
Teoria
Fondamenti
Le idee cardine di questa teoria si possono riassumere nei due punti seguenti:
- Ogni essere umano nasce con una certa resistenza allo stress sessuale, che non è direttamente collegata all’attività sessuale, ma a quanto essa riesce a modificare il carattere del soggetto e in particolare a “irrigidirlo”; l’irrigidimento delle varie aree del cervello sarebbe poi direttamente collegato, attraverso il sistema nervoso, alle varie parti del corpo da esse controllate. Il sesso avrebbe quindi anche una funzione regolatrice della rigidità cerebrale: maggiore
la dipendenza sessuale, maggiore sarebbe la rigidità, minore la dipendenza sessuale, minore sarebbe la rigidità (ciò però non è direttamente collegato alla quantità di attività sessuale). La rigidità implica rigidità sulle proprie posizioni e sulle variabili ambientali, quindi un’estremizzazione delle proprie caratteristiche e di quelle ricevute dall’ambiente circostante (il che non vuol dire per forza atteggiamenti violenti, che potrebbero invece sfociare anche in altruismo e santità).
La rigidità aumenta inoltre il numero, la velocità e la rigidità delle “connessioni” all’interno del cervello, che potrebbe sembrare un elemento positivo, ma che invece va visto come un treno fuori controllo lanciato a folle velocità o un computer overclocked.
- Un’ulteriore funzione del sesso è quella di “registrazione” della situazione ambientale circostante, questo sempre per permettere la sopravvivenza dell’individuo e quindi della specie: probabilmente era un metodo di apprendimento utile in epoca primitiva, un’epoca in cui si doveva imparare rapidamente a sopravvivere (non vi era il tempo oggettivo per un’istruzione prolungata di tipo scolastico); questo fenomeno, che varia da persona a persona, si attiva tuttora in condizioni di estremo e prolungato stress. Probabilmente può essere generalizzato a tutte le specie viventi del pianeta.
Entriamo ora un po’ più nei dettagli sulla dinamica del cervello scaturita da questi studi...
Il Quoziente Sessuale (QS)
Inizierò introducendo una nuova variabile così definita,
QReSS = Quoziente di REsistenza allo Stress Sessuale
o equivalentemente
CReSS = Coefficiente di REsistenza allo Stress Sessuale
ma più semplicemente invece userò
QS = Quoziente Sessuale
intendendo con essa la quantità di stress sessuale sopportabile al momento della nascita, prima di andare incontro ad uno “squilibrio” mentale
, con conseguenze che accennèrò in seguito, ma che sono già note alla fenomenologia scientifica. La misurazione di tale variabile indicherà fino a che punto potrà arrivare lo squilibrio di una persona e le conseguenze da esso generate.
Tale variabile potrà assumere valori compresi nell’intervallo (0;1), con gli estremi esclusi, in quanto non vi è un limite inferiore o superiore a tale parametro, quindi
0 < QS < 1
A valori di QS che tenderanno a 0 si assocerà una minore resistenza agli effetti dello stress sessuale, mentre a valori di QS che tenderanno a 1 si assocerà una maggiore resistenza agli effetti dello stress sessuale.
Quindi,
-   per bassi valori di QS,     QS => 0       minore resistenza agli effetti dello stress sessuale
-   per alti valori di QS,         QS => 1       maggiore resistenza agli effetti dello stress sessuale
(In realtà l’intervallo di valori di tale parametro può essere definito arbitrariamente).
Il valore del Quoziente Sessuale da solo però non basterà ad indicare le conseguenze dello squilibrio mentale, in quanto bisognerà ancora considerare le variabili ambientali
(percorso umano dell’individuo), che sono casuali; a prescindere dal valore del QS infatti, lo stress determinato dall’ambiente circostante può influire, anche se con effetti e intensità diverse sia su una persona con un’alta resistenza agli effetti dello stress sessuale, sia su una con una bassa resistenza.
Approfondimento. Il quoziente sessuale (QS totale o generale) è in realtà una composizione omogenea o non omogenea di più QS (specifici), per diverse aree del cervello: composizioni omogenee danno caratteri più definiti e “inquadrati”, composizioni meno omogenee danno caratteri più sfaccettati. Può esserci sintonia, coerenza e armonicità fra i vari QS oppure contrasti, incoerenze e disarmonicità interiori. Esiste infine una gerarchia fra i vari QS (per esempio il QS del “centro direzionale” è più “influente” e predomina sul “carattere” più di altri QS).
Il Quoziente Sessuale (QS) e la repressione sessuale
Approfondendo ulteriormente il fenomeno, durante l’attività sessuale e soprattutto negli istanti successivi all’orgasmo il cervello è fortemente suggestionabile, quasi “ipnotizzabile” e su tali suggestioni vi è nelle ore e nei giorni successivi un irrigidimento se viene superato il livello di QS (la suggestione è proporzionale alla resistenza sessuale derivante dal QS stesso, proprio di ogni essere umano). Nel caso si superi il QS quindi, gradualmente il sistema nervoso e gli organi ad esso connessi si irrigidiscono, in modo più o meno impercettibile a seconda del QS posseduto. Questo fenomeno sarebbe alla base dello sviluppo caratteriale di ogni individuo e anche di tutte le patologie legate a questa sfera. Siccome poi, come già detto, ogni essere vivente nascerebbe con una certa resistenza allo stress sessuale, diversa per ognuno, alcuni più emotivi e più deboli a esso si irrigidirebbero in modo accentuato fin dalla nascita (se non prima), mentre altri più forti incorrerebbero in tale meccanismo so lo con l’inizio di una relazione sessuale con un partner o sottoposti a uno stress molto intenso e duraturo.
Dicendo le stesse cose in un altro modo, quando il cervello non sopporta più gli effetti dello stress sessuale entra in sofferenza ed inizia uno squilibrio che si autoalimenta, l’attività sessuale (volontaria e/o involontaria) funge da catalizzatore per l’autosuggestione del soggetto (in particolare l’orgasmo e gli istanti che lo seguono), che introietta e metabolizza le proprie emozioni, irrigidendosi su di esse, e irrigidendo i neuroni, le comunicazioni neuronali e le attività corporee da esse gestite (ad esempio, inibendo la produzione di sostanze che permettono di mantenere la “serenità”, come la serotonina, la dopamina e l’ossitocina il che aumenterà di conseguenza l’ansia, che poi il soggetto potrà più o meno sublimare, dando il via all’autoalimentazione). Si forma così un dolore, una pressione da dipendenza sessuale via via crescente che non (ti) lascia più vivere, il cosiddetto “chiodo fisso” del sesso e non solo, anche il cosiddetto “demone” per una certa attività, che portano ad una lenta estremizzazione e degenerazione delle proprie caratteristiche.
In certi casi la struttura rigida creata rimane latente anche per anni, aspettando un elemento scatenante che quando arriva la deforma, creando conseguenti difficoltà al soggetto che fino a quel momento era riuscito a “sopportarla”. Si potrebbe fare un paragone fra i concetti della fisica di Energia Potenziale ed Energia Cinetica e quelli della psicofisica di “Stress Potenziale”
e “Stress Cinetico”
.
La percezione della realtà dipenderebbe quindi inizialmente dal livello del QS (dei QS) e successivamente dagli effetti dello stress sessuale derivanti dalle esperienze di vita. Inoltre siccome il QS Totale è una composizione di più QS Specifici, non solo i punti di vista varierebbero a seconda delle persone, ma anche all’interno delle persone stesse.
Tutto ciò ha una sua ragion d’essere che va ricercata sempre nella funzione primaria del sesso, la sopravvivenza della specie: infatti se l’orgasmo in condizioni normali ha come conseguenze il piacere e la tranquillizzazione del soggetto, e con un intervallo di 2-3 giorni nell’attività sessuale permette poi il crescere di sentimenti d’amore, in condizioni di stress (che comprende anche il non utilizzo delle proprie fantasie sessuali) invece l’orgasmo ha funzione di sopravvivenza
in quanto “memorizza” lo stato in cui ci si trova, la situazione in toto ed il cervello si irrigidisce su tali informazioni per affrontare con maggiore concentrazione i momenti di pericolo nel tentativo di preservare il soggetto. Questo accumulo di irrigidimento era un’arma di difesa necessaria in un mondo primitivo e animalesco, in cui si doveva apprendere rapidamente a sopravvivere, ma che nella società attuale, diventa fonte di pericolo in quanto porta nel tempo a vedere la realtà
in modo distorto, con sempre maggiore diffidenza e nemici ove non vi sono, anche perché non è possibile sfogare i propri istinti animaleschi. Inoltre tali condizioni erano e sono tuttora necessarie per il corteggiamento nella specie umana perché “fanno fare di tutto per avere una femmina (o un maschio)” anche se non la si ama, soprattutto mostrare interesse nel corteggiamento, mostrarlo
(un cervello rilassato e appagato si mette meno in mostra nel corteggiamento).
Concludo questa parte approfondendo meglio che cosa comporta la seguente affermazione riportata nei fondamenti:
- «La rigidità aumenta inoltre il numero, la velocità e la rigidità delle “connessioni” all’interno del cervello, che potrebbe sembrare un elemento positivo, ma che invece va visto come un treno fuori controllo lanciato a folle velocità o un computer in overclocking.»
Ciò implica prima di tutto un aumento graduale della “quantità di massa cerebrale usata contemporaneamente in ogni istante della propria vita”
. Maggiore sarà tale quantità, maggiore sarà lo stress a cui si verrà continuamente sottoposti, anche nel non far niente, e maggiore sarà anche il livello di emotività e morbosità. Per poter tenere sotto controllo tale quantità sarà poi necessaria molta energia, il che genererà persone molto tese e nervose e quindi sottoposte per un circolo
vizioso a uno stress continuo
, anche perché tale situazione porta a stati di debolezza psicologica che creano una dipendenza dagli altri, di cui si cerca sempre l’approvazione, pronti a trascurare o rinnegare i propri bisogni per ottenerla.
Cambiando la massa cerebrale usata contemporaneamente in ogni istante e quindi il livello di stress a cui si è sottoposti continuamente (anche senza nessun agente esterno), cambierebbero inoltre altri parametri: reazione agli stimoli (o meglio velocità di reazione, infatti irrigidendosi i canali di comunicazione variano i tempi di risposta agli stimoli), livello di rabbia, diffidenza, paura, senso di nausea, soffocamento, claustrofobia, zone del corpo in cui si potrebbero avere patologie legate allo stress, livello e tipo di intelligenza sviluppato e di conseguenza differenti livelli di rischio di incidenti.
Il Quoziente Sessuale (QS) e il Quoziente di Intelligenza (QI)
Da quanto detto finora si intuisce che in base al QS e quindi alla resistenza agli effetti dello stress sessuale e al conseguente irrigidimento, si può vivere in diverse dimensioni mentali, potrei dire per livelli discreti
, in sostanza una quantizzazione del QS
(dei livelli del sesso). Si è anche detto che i vari punti di vista umani cambiano in base al QS Totale o ai QS Specifici posseduti da cui deriva il grado di capacità di capire gli altri e l’ambiente circostante.
Ne consegue in definitiva che dal QS derivano tutti i tipi di intelligenza e quindi il QI (Quoziente di Intelligenza).
Una domanda a questo punto sorge spontanea: perché dotare gli esseri viventi di diversi Quozienti Sessuali? Il motivo è sempre nella sopravvivenza della specie: con differenti QS si hanno differenti punti di vista per affrontare le difficoltà (pensare agli uomini primitivi) ed in più le diverse nevrosi generate da diversi QS permettono di tenersi sottocontrollo l’un l’altro.
I 3 principi della dinamica del cervello (malato)
A questo punto in modo simile ai 3 principi della dinamica della fisica, si possono enunciare i seguenti 3 principi della dinamica del cervello (malato)
, che riassumono bene alcune delle conseguenze fondamentali di uno squilibrio mentale.
Un cervello permane nel suo stato di “quiete” o di “moto” finché non interviene un agente a modificarne lo stato.
Esempi di stati: stato di sonno, stato di veglia, solitudine, desiderio sessuale, fantasie sessuali e perversioni.
In tutti questi casi, in un soggetto nevrotico, vi è un’opposizione al cambiamento.
Esempi di agenti:     agente interno, forza di volontà;
                                agente esterno, luce del mattino, contatti con le altre persone.
Più un cervello sarà malato maggiore sarà la sua inerzia e la sua opposizione al cambiamento.
- Come calcolare il livello di “infiammazione del muscolo del cervello”.
Esiste una relazione fra l’intensità dello stress applicata a un cervello e gli effetti dello stress prodotti.
La costante di proporzionalità è il Quoziente Sessuale (QS) del cervello.
Nell’ “
Intensità stress
” vanno annoverate anche le variabili ambientali (ambiente familiare, ambiente locale in cui si vive, attività sessuale di coppia che aumenta di molto l’intensità dello stress a chiunque, eccetera) che possono assumere sia un valore positivo che negativo quindi,Intensità stress = Variabili ambientali + Stress aggiuntivo
Stress aggiuntivo = Stress aggiuntivo allo stress ambientale, stress più o meno temporanei (scuola, lavoro, incidenti, disagi, shock, …)
ne consegue che,
Fra gli effetti dello stress sul cervello si ricorda l’aumento della quantità di massa cerebrale usata contemporaneamente in ogni istante della vita per mantenere la struttura creata con l’irrigidimento.
-
Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria
: tale reazione può essere espressa immediatamente oppure rimanere latente in modo più o meno permanente (aspettando magari un elemento detonante). Tutto ciò dipende dalle capacità rielaborative del soggetto e cioè dal suo QS.
Il Quoziente Sessuale (QS) e l'inconscio
Superato il QS ed iniziata la repressione sessuale, i cambiamenti avvengono lentamente e gradualmente, i più importanti nel sonno, ed è molto difficile rendersene conto perché viene attaccato il nostro centro di controllo primario, il cervello (in un rapporto sessuale normale non ce ne se ne accorge se non quando è troppo tardi e non ci si rende più conto di come mai è cambiato così tanto il proprio carattere, se non imputandolo all’amore e in sostanza non si può più tornare indietro).
La repressione sessuale genera un dolore costante e continuo nella testa (dipendenza sessuale) ed è questa assuefazione, abitudine al dolore continuo (da non rendersene neanche più conto) che a sua volta genera insania, tensione, cattiveria e difficoltà a distinguere fra ciò che dà buoni frutti e ciò che dà cattivi frutti (il bene e il male). La repressione sessuale amplifica inoltre la suggestionabilità a 360° e qualunque cosa, azione, immagine, suono, pensiero, eccetera è vissuta con
una maggiore emotività (questa osservazione è molto importante e la definirei la chiave di volta nella comprensione della mutazione, alterazione delle emozioni dell’individuo). La testa diventa un tuttuno con il corpo e viceversa, oltre che con il mondo esterno, così il soggetto diventa un ricettacolo di sensazioni che trasforma in emozioni e viceversa. Siccome lo stato emozionale del paziente è alterato ne deriva che le sue parole e i suoi pensieri non ne rappresentano le vere parole,
i veri pensieri, il vero carattere, è tutto un “falso” dovuto alla “sovrascrittura” dei dati originali tramite la repressione sessuale, dati che così rimangono sepolti in attesa di essere disseppelliti. Si sviluppa così, sempre gradualmente, una nuova personalità che entra in concorrenza con quella originale fino a farla diventare subalterna (volendo fare un’analogia con l’informatica, si possono accostare la programmazione concorrente e la personalità concorrente
) e più si aggrava
la malattia più aumenta il potere di questa nuova parte, che si basa su pensieri del carattere originale o su concetti che provengono dall’esterno e che vengono memorizzati in modo permanente (rappresenta una deformazione del carattere originale con l’unione di concetti provenienti dall’ambiente circostante, quindi anche pensieri casuali, che per caso si fissano e diventano “legge”). La personalità concorrente o parte malata crede così di vedere e capire cose che gli altri non possono
vedere e capire (insania), gradualmente diventa sempre più ossessiva fissandosi su alcuni pensieri particolari e iniziando così a cercare di interpretare, leggere fra le righe cose che possono dire solo persone altrettanto malate e deboli, che non riescono più a dire le cose in faccia se non come sfogo nevrotico. Allo stesso modo si cercherà di leggere negli eventi che accadono i segni di un volere superiore. Tale nevrosi sessuale prenderà comunque strade diverse per ogni persona, perchè
diverso è il QS e la vita di ognuno. Il mancato appagamento dei bisogni primari favorisce inoltre la repressione sessuale.
Volendo si può provare a rappresentare quanto descritto finora con uno schema:
La fenomenologia è la seguente:
- il punto del lobo destro in cui si sente il dolore della repressione sessuale (un dolore continuo e martellante; lobo destro, poco lontano dalla linea intermedia che delimita i due lobi e poco sopra la fronte) è il punto da cui si origina il fenomeno complessivo causato dall’eccessivo stress;
- la repressione sessuale aumenta il ricircolo malato delle informazioni (simile a una cantilena mentale) e il volume del cervello irrigidito (con le corrispondenti aree del corpo collegate), un’area in cui l’energia psichica non si può più espandere liberamente, ma deve seguire dei percorsi obbligati, rigidi, a cortocircuito;
- l’aumento delle aree irrigidite e il perdurare del ricircolo delle informazioni a causa della forte tensione a cui si è sottoposti (simile a un ciclo infinito informatico) e/o un forte shock, forza un blocco psicologico nell’area del cervello deputata a mantenere la concentrazione, simile a un grumo nel cervello oppure rende bene l’idea anche una struttura a ragno.
Dove si “forma” il blocco (a metà fra i due lobi, poco sopra la fronte) si inizia a sentire una fitta perenne: il blocco è una regione di confinamento, concentrazione della libido (amore, energia spirituale, impulsi elettrici) che vorrebbe diffondersi in ogni direzione nel cervello, ma non potendo genera frustrazione, violenza, depressione (è naturale che tutto il cervello voglia provare, abbia bisogno di provare il piacere sessuale, senso di libertà). Un’analogia che di sicuro può aiutare a comprendere la sensazione è quella di venire chiusi in uno sgabuzzino, quindi un senso di
claustrofobia
e di oppressione, che si cerca di eliminare tentando di distruggere con la violenza il “muro” che si è formato: magari sbattendo la testa contro un muro reale, e quindi sfogandosi all’esterno oppure sublimandola all’interno ed uno dei gesti tipici delle persone affette dal blocco psicologico diventa così quello di toccarsi proprio dove c’è il blocco (come se si volesse entrare nel cervello con un’unghia per separare i due lobi aprendo il blocco), “quella fitta che fa pulsare il cervello, quel dolore nella testa che nessuno capisce e che fa vergognare”. Purtroppo però non è con la violenza che si può eliminare quel “muro”, ma solo con altre capacità quali la calma, la pazienza, la sincerità, la saggezza e delle capacità analitiche.Un’altra analogia molto importante che può aiutare a capire la sensazione che si prova è la seguente: l’area del cervello soggetta al blocco dà la sensazione di una puntura d’insetto oppure sembra il corpo di un
ragno
le cui zampe sono le ramificazioni “rigide” della repressione sessuale nelle varie aree del cervello; il blocco psicologico ha infatti una forma ben precisa, un corpo centrale rigido, nella parte mediana prefrontale del cervello, simile all’esoscheletro di un ragno (il blocco infatti dà anch’esso l’impressione di avere un guscio protettivo simile a una noce-nocciolina, quindi anch’esso duro) verso cui convergono le comunicazioni neuronali “irrigidite” come dei filamenti, simili alle zampe di un ragno. Il cervello associa naturalmente tale fenomenologia con ciò che conosce nella vita quotidiana, ragni o insetti, che spesso sotto la repressione sessuale diventano così soggetti dei sogni notturni, ma ciò può anche non avvenire perché durante lo stato di veglia si sublima il sogno fantasticando proprio sugli insetti. La sensazione insomma è quella di un insetto nel cervello; - alcuni degli effetti della repressione sessuale sul corpo umano possono essere ad esempio:
- l’irrigidimento del nervo ottico e la conseguente alterazione della vista;
- l’irrigidimento del nervo acustico e l’alterazione dell’udito;
- l’irrigidimento del nervo nasale e l’alterazione delle capacità olfattive che si unisce a quello della cassa toracica creando delle difficoltà nella respirazione, fattore che genera molti degli altri sintomi, fra i quali molto importante, l’ansia, proprio a causa della sensazione di mancamento d’aria e compressione dello sterno per cui non si riesce più a respirare a pieni polmoni, diminuisce l’apporto di ossigeno e si ha il fiato corto. In realtà l’espansione può riuscire, ma in modo innaturale e con un certo sforzo;
- l’irrigidimento dei muscoli.
Naturalmente il mantenimento di questa struttura artificiale richiede energia, sempre più energia, che viene sottratta al soggetto che si indebolisce (con effetti psicofisici) e che entra così in un circolo vizioso da cui è difficile uscire. Ogni orgasmo riduce l’energia psichica e senza pause si va incontro all’esaurimento (che può assumere diverse forma a seconda del carattere, più violento o autorepressivo), ma lo stesso può succedere se non si soddisfa il bisogno sessuale correttamente e per lunghi periodi, soprattutto se sotto stress. Per aiutare la comprensione si può paragonare il cervello ad una batteria, che con un’attività sessuale, che va oltre le proprie capacità, si esaurisce fino ad un livello minimo. A quel punto si va avanti con l’energia rimasta, che se anche aumenta di poco per il “riposo”, non permette più una corretta gestione dei circuiti cerebrali, che nel frattempo sono aumentati e si sono intasati a causa della nevrosi.
Dunque l’attività sessuale oltre all’attività riproduttiva avrebbe un altro scopo nella sopravvivenza della specie, quello di memorizzare le variabili ambientali in cui vive il soggetto (questo era utile soprattutto fra gli uomini primitivi), ed aggiungerei anche una funzione di regolazione sociale, in quanto quando un essere vivente perde il controllo su stesso questo effetto lo conduce gradualmente alla morte attraverso le malattie che il cervello malfunzionante genera o attraverso il male che fa al mondo intorno a se.
Naturalmente l’attecchire della repressione sessuale dipende da diversi fattori:
- quantità di resistenza allo stress sessuale (QS), parametro caratteriale che si ha dalla nascita;
- variabili ambientali, stress quotidiano e sua durata nel tempo (gli stessi effetti si possono avere con una bassa resistenza allo stress sessuale e un basso stress quotidiano oppure con un’alta resistenza e un alto stress quotidiano che duri nel tempo).
Quindi gli effetti possono dipendere sia dal soggetto che dal mondo intorno a lui, da uno solo o da tutti e due (il soggetto sarà comunque sempre presente).
Uno dei paragoni che meglio esemplifica il fenomeno della repressione sessuale e quello del “gomitolo di lana” che si bagna
: una volta asciutto il filo si irrigidisce ed è meno flessibile, meno “adattabile”, se poi il gomitolo prima o dopo essersi bagnato si aggroviglia diventa ancora meno flessibile e tirando un suo filo, a catena ne vengono tirati altri che non hanno nessun collegamento con il primo, se non per il fatto che sono legati insieme (ecco le reazioni irrazionali).
La terapia, al contrario, permette di sciogliere i nodi che si sono formati e permette al filo di ritornare alle caratteristiche fisiche di partenza (flessibilità e adattabilità) eliminando, o meglio riequilibrando, la personalità concorrente che si è andata formando. Per migliorare il paragone si può immaginare un “omino” (anima, spirito, libido, energia spirituale) all’interno del gomitolo che cerca di muoversi in esso, ovviamente quando il gomitolo è morbido e flessibile sarà più facile per lui,
mentre dopo essersi bagnato e asciugato, il filo irrigiditosi, creerà delle strutture in cui sarà più difficile muoversi, sarà necessaria maggiore energia per fare le stesse cose che si facevano prima e ciò potrebbe continuare fino a schiacciare l’omino.
Un altro paragone interessante è “l’effetto accordatura”
, per cui i nervi del corpo umano (e di conseguenza gli apparati da essi gestiti) collegati alle aree del cervello irrigiditesi si tendono e si irrigidiscono a loro volta come le corde di una chitarra in fase di accordatura. Tutto ciò rende da un lato la psiche ed il corpo ipersensibili e genera difficoltà nell’accettazione dei cambiamenti, o meglio “desiderio” di mantenimento dello stato in cui ci si trova (per esempio sonno, euforia, tristezza,
eccetera…) e dall’altro lato si hanno gli effetti opposti con assenza di sensibilità, cattiveria, voglia continua di novità, si vuole sempre di più di ciò che si ha, in sostanza, schizofrenia.
Per ora mi fermo qui, ma è possibile… (vedere paragrafi successivi)
- “realizzare” una repressione sessuale pilotata (“Tecnica sessuale repressiva”);
- una prima semplice terapia;
- calcolare il QS;
Inizialmente le metodologie saranno rudimentali e approssimative, ma con il tempo potranno come sempre essere migliorate.
Spiegazioni conseguenti alla teoria e nuovi ambiti di ricerca
Con questo modello si possono spiegare moltissimi fenomeni in modo semplice e chiaro e si aprono le porte per nuovi studi e ricerche.
Seguono alcuni esempi di interpretazione di varie fenomenologie.
Spiegazioni psicologiche e mediche
- I cosiddetti “mostri” interiori, depressioni ed esaurimenti;
-
L’irrigidimento,atrofizzazione e conseguente paralisi delle aree del cervello ha come effetto la paralasi e il malfunzionamento delle parti del corpo ad esse collegate
. Alcune forme di malattie croniche o anche di malanni che appaiono e spariscono senza un’apparente motivazione, al limite come dei miracoli, possono essere spiegati con la variazione di rigidità di ben determinate aree del cervello. (La stessa cosa potrebbe valere, in altri casi estremi, per le malattie neurodegenerative come l’Alzheimer o il Parkinson? O per l’origine di un cancro?)Ne consegue che la cura della repressione sessuale può diventare un “elisir dell’eterna giovinezza”.
Spiegazioni collegate alle medicine alternative
- Agopuntura (Medicina cinese, massaggio Shiatsu, eccetera…): va ad interferire sulla rigidità della nervatura creata dalla repressione sessuale, “distendendola, rilassandola”, con conseguente temporanea calma (effetto antidolorifico) del dolore del cervello;
- Cure omeopatiche
Spiegazioni antropologiche
- Studiando gli effetti della repressione sessuale sono arrivato alla conclusione che
le donne nascano con una minor resistenza agli effetti dello stress sessuale
(un QS più basso, anche se hanno una minore spinta ormonale-sessuale legata al testosterone), da cui deriverebbero le caratteristiche del sesso femminile, fra cui ad esempio: la maggiore emotività, la maggiore necessità di parlare, l’amore di testa, il maggiore inquadramento sociale, la maggiore importanza dell’accettazione sociale, la maggiore inclinazione nell’educazione infantile. Una delle tante conferme può derivare dal fatto che le donne abbiano un numero maggiore di fibre di connessione nel corpo calloso del cervello, che mettono in maggiore comunicazione i due lobi, e tale fattore è uno di quelli dovuti alla repressione sessuale e al blocco psicologico, un rigidissimo ponte che si crea fra i due lobi del cervello. Sarebbe utile valutare quanto influisca il QS alla nascita e la minor spinta sessuale nelle donne, per capire effettivamente da quale dei due fattori derivi il loro maggiore stato di stress, comunque gli effetti dello stress sessuale ci sono e probabilmente più gravi che negli uomini (mediamente), perché le donne possono fare molto sesso con minori problemi che lo impediscano.Questo non significa che una donna non possa avere un QS più alto di un uomo (affermazione comunque da verificare perché entrano in gioco anche le differenze ormonali), ma che a parità di caratteristiche caratteriali quello femminile sarà più basso. Si può fare un’analogia con la differente forza fisica fra uomini e donne: mediamente una donna è meno forte di un uomo, ma questo non significa che non possano esistere delle donne più muscolose è forti fisicamente degli uomini.
Spiegazioni storiche e mistico-religiose
- L’introduzione del quoziente sessuale permette di spiegare il perché di certi modi di pensare e di certe pratiche di antiche civiltà che noi oggi consideriamo barbare, arcaiche e superate (per esempio la legge del taglione o i sacrifici): non è solo questione di una maggiore conoscenza scientifica, certe pratiche e ragionamenti si attivano solo in uno stato di forte e protratta tensione, una vita di sopravvivenza insomma e la spiegazione potrebbe risiedere nel fatto che il cervello
in tali condizioni è “ristretto” a condizioni infantili, ma con la libido di un adulto. Tali pratiche potrebbero quindi facilmente ritornare di uso comune nel momento in cui si fosse di nuovo sottoposti ad elevatissimi e continui livelli di stress.
Ne consegue che gli uomini moderni non potranno mai capire completamente il modo di ragionare e agire degli uomini antichi che potevano accedere a delle conoscenze ancestrali, ormai irraggiungibili in quest’epoca, perché lo stile di vita ne ha “atrofizzato” le capacità da un lato, armonizzandone il carattere dall’altro: questo non significa essere superiori o inferiori, ma essere diversi, ribadendo che è molto facile ritornare a tali stadi evolutivi. Ci vuole come sempre umiltà ed equilibrio, mantenendo abitudini e tradizioni passate positive e scartando quella negative.
Questo significa che oltre alla storia classica ve ne è una parallela che riguarda l’evoluzione mentale e che parte dai primi passi della Bibbia e di molti altri testi sacri simili; le ricerche storiche e archeologiche potrebbero quindi arricchirsi aggiungendo ai loro studi l’evoluzione del QS.
Testi antichi.
Gli uomini primitivi erano sottoposti a livelli di stress molto intensi e duraturi, quindi anche il livello di repressione sessuale era molto elevato, anche se fino al momento del passaggio da nomadi a stanziali, con l’avvento di regole morali per la vita comune, non vi era quasi sicuramente distinzione fra bene e male, come indicato da molti testi antichi (soprattutto religiosi). Tale ragionamento dovrebbe essere applicabile anche per le altre specie viventi del pianeta Terra.
Alcuni passi (racconti) non fanno riferimento a situazioni fisiche, ma mentali o a situazioni fisiche interpretate secondo il punto di vista in “voga” all’epoca e determinato dal livello di stress sessuale raggiunto, oltre che da uno scarso o nullo livello di astrazione.
Come esempio di interpretazione ho scelto alcuni fra i primi passi del libro della Genesi della Bibbia: la Bibbia e tutte le storie tramandate dalla notte dei tempi sarebbero da interpretare come ricordi sulle origini della civiltà “moderna” stanziale (all’inizio agricola), tramandati inizialmente in forma orale e da un certo punto in poi in forma scritta.
Adamo ed Eva (o storie similari di altre culture): la “Mela” come gesto d’amore verso le donne. Gli uomini e le donne vivevano sotto una, repressione sessuale (rigidità mentale) estrema, il cosiddetto "paradiso terrestre", ma ad un certo punto si insinua prima nelle donne e poi tramite esse negli uomini un dubbio, la voglia di conoscenza per una vita più stabile e comoda (il serpente indica che è stato un fenomeno subdolo, lento e silenzioso, senza che nessuno se ne “accorgesse”). Gli uomini per amore delle proprie donne iniziarono quindi a perseguire la “conoscenza”, che iniziò ovviamente modificando lo stile di vita, da nomadi a stanziali, da cacciatori ad agricoltori (il simbolo della conoscenza dell’epoca è rappresentato proprio dall’agricoltura, l’albero di “mele”, si voleva capire come facesse a dare frutti), facendo diminuire gradualmente il livello di stress e quindi la repressione sessuale, la differenza si vede già nell’arco di una singola generazione, basti pensare, per tempi vicini a noi, ai cambiamenti che vi sono stati dopo la seconda guerra mondiale in molti stati. Quindi lo stile di vita odierno non sarebbe altro che la prosecuzione di quel “originario” gesto d’amore alla ricerca della conoscenza per una vita più stabile e comoda.
Stesso discorso si può fare per i Vangeli, è anche possibile che Gesù di Nazaret, come altri profeti, abbia capito i meccanismi legati allo stress sessuale, anche se per l’epoca venivano interpretati in chiave mistico religiosa: frasi celebri come “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”, potrebbero essere spiegate in questa direzione; il demonio invece, come già per i racconti dell’Antico Testamento rappresenterebbe la parte irrigidita, “malata” del cervello umano.
Eccetera…
E’ possibile così, spiegare in modo semplice e coerente una miriade di fenomeni provenienti dagli ambiti più disparati unificandoli in un’unica teoria.
Analogie con l’informatica:
- la repressione sessuale è come l’overclocking di una CPU: il sistema accelera, ma si fonde più rapidamente;
- la maggior velocità di risposta del cervello (e la sua incontrollabilità), dovuta alla repressione sessuale porta il cervello ad una esecuzione multitasking dei processi mentali (programmazione concorrente): cioè più processi vengono eseguiti contemporaneamente nella mente di una persona. Ciò è innaturale e si può anche paragonare ad un’automobile che sfreccia a folle velocità su una piccola strada;
- la creazione della nuova personalità concorrente si allaccia al discorso della programmazione concorrente. Con l’aggravarsi della nevrosi la nuova personalità, il nuovo processo, diventa sempre più predominante;
- naturalmente il mantenimento di questa struttura artificiale richiede energia, sempre più energia, che viene sottratta al soggetto che si indebolisce (con effetti psicofisici) e che entra così in un circolo vizioso da cui è difficile uscire. Ciò si può paragonare ad un processo che si ingrandisce e che sottrae sempre più risorse al sistema come in un ciclo infinito (endless loop).
Analogie con l’elettronica:
- si può pensare al cervello come ad un circuito che normalmente si comporta come una rete elettrica analogica, ma che superata una certa soglia di stress (ΔV
QS
) comincia a far memorizzare le informazioni a singoli neuroni che mantengono carico il punto di concentrazione dello stress (condensatore, che poi si trasformerà in blocco psicologico). Il singolo neurone si può vedere quindi come un filo in uno stato normale, in cui può passare o no un’informazione, e come una cella di memoria EEPROM, attivata permanentemente su un’informazione (valore 1) superata una certa soglia di stress (ΔVQS
).Si potrebbe quindi pensare a un neurone come costituito da un diodo e da un transistor NMOS-FAMOS: il diodo attiva la trasmissione del segnale elettrico ΔV
TI
(Trasmissione di un’Informazione) e il transistor può memorizzare un segnale (superato ΔVQS
) che rende permanente l’attivazione del diodo ΔVTI
(e quindi la trasmissione dell’informazione); il livello di ΔVQS
dipende dal QS del soggetto in questione e dall’intensità e durata dello stress (minore è il QS, minore sarà lo stress necessario per attivare il transistor, maggiore sarà il QS, maggiore sarà lo stress necessario per attivare il transistor).Provando a scendere un po’ più nei dettagli, allo
stadio normale
larete neuronale
si potrebbe paragonare ad unarete elettrica
in cui, alle infiniteconnessioni neuronali
corrisponderebbero altrettantirami di un ipotetico circuito elettrico, dotati ognuno di un diodo, polarizzato o non polarizzato a seconda che passi o meno un’informazione (segnale elettrico)
. In uno stadio normale le informazioni, impulsi elettrici, possono circolare o meno nei rami stessi, in modo da attivare il passaggio di corrente nel ramo solo quando necessario (diodo polarizzato – passaggio dell’informazione, diodo non polarizzato – no passaggio dell’informazione
). Ilpunto del blocco psicologico
può invece essere assimilato ad uncondensatore
che durante le fasi di stress si carica per poi scaricarsi quando esso cessa.Quando non si sopportano più gli effetti dello stress sessuale e inizia lo squilibrio
si può immaginare che il diodo del ramo (diodo reale, con batteria) rimanga costantemente polarizzato, con il catodo rivolto verso il condensatore: si avrebbe quindi la continua trasmissione di una determinata informazione, quindi un pensiero costante relativo ad una certa informazione, un irrigidimento nella comunicazione determinato attraverso gli orgasmi sessuali;l’orgasmo sessuale darebbe quindi il segnale di memorizzazione
, che verrebbe ricevuto dal “transistor FAMOS” contenuto nel neurone. Durante le fasi di stress il cervello si “concentra” per affrontare la “situazione di pericolo” e le informazioni vengono convogliate nel punto del blocco psicologico (là risiede l’area deputata alla concentrazione?), per essere analizzate, ma così facendo il “condensatore” si carica sempre più, scaricandosi sempre meno, perché tende a farlo solo attraverso quei rami in cui il diodo non è ancora stato polarizzato. Tutto ciò continua fino ad arrivare alblocco psicologico (condensatore sempre carico)
che è uno stato irreversibile (solo dall’interno), facendo diventare il soggetto in questione un po’ più un robot, non potendo più decidere completamente in modo autonomo. Per concludere tale analogia, bisogna aggiungere che bassi ΔVQS
–ΔQS polarizzano quasi subito i diodi-transistor-neuroni (al limite 0, li polarizzano subito, non si ha il tempo di controllare il passaggio e la memorizzazione dell’informazione, che avviene praticamente in modo automatico), mentre alti valori non li polarizzano subito, ma richiedono alti valori di stress per la polarizzazione (al limite 1, si ha il tempo di controllare il passaggio e la memorizzazione dell’informazione e se si vuole non la si fa passare => maggiore equilibrio e resistenza agli effetti dello stress sessuale).A questo punto sorge il dubbio se l’analogia sia solo fittizia o vi sia qualcosa di più: e se l’irrigidimento fosse un’infiammazione permanente delle cellule nervose o in dettaglio dell’assone (o della guaina mielinica) delle cellule nervose? Inoltre in una reale struttura o funzionamento dei neuroni, come costituiti da diodi e Transistor NMOS-FAMOS, con uno
strato isolante SiO
, basterebbero raggi UV per cancellarne il contenuto, se costruiti per memorie EPROM o un segnale elettrico nel caso di FAMOS costruiti per memorie EEPROM.2
Seguono alcuni schemi circuitali che si riferiscono alle analogie elettroniche appena descritte
Evidenze scientifiche
Questa teoria è un modello che comprende e spiega coerentemente e in modo molto semplice la fenomenologia finora studiata dalle neuroscienze, in medicina e anche in varie medicine alternative, come quella cinese o quella omeopatica. Permette anche una spiegazione coerente di tutte quelle discipline collegate indirettamente alla psicologia, come per esempio la grafologia. La teoria è estendibile a tutti gli esseri umani e probabilmente anche a tutti gli esseri viventi.
Esiste inoltre la possibilità di svolgere alcuni semplici esperimenti per dimostrarla in modo diretto.
Questa è soltanto la punta di un iceberg…
Terapia
ATTENZIONE! Le pratiche descritte nei prossimi paragrafi sono subdole e pericolosissime, per se stessi e per l’ambiente circostante, se ne consiglia quindi l’utilizzo solo sotto la supervisione di un gruppo di esperti.
Realizzare una repressione sessuale pilotata (“Tecnica sessuale repressiva”)
E' possibile "realizzare" una repressione sessuale pilotata nel seguente modo. La repressione sessuale (pilotata) consiste nel suggestionarsi durante l’orgasmo e nei minuti successivi (anche ripetendosi qualcosa) ed evitando fantasie sessuali e piacere sessuale, in questo modo si fa irrigidire il sistema nervoso cercando di non dimenticare più ciò che volontariamente o involontariamente si pensava o si rimuginava durante l’orgasmo stesso. I cambiamenti poi avvengono lentamente e gradualmente, i più importanti nel sonno, ed è molto difficile rendersene conto perché viene attaccato il nostro centro di controllo primario, il cervello.
Gli effetti saranno poi quelli descritti nel paragrafo, "Il Quoziente Sessuale (QS) e l'inconscio".
Una prima semplice terapia
La terapia che segue è ovviamente primitiva e può durare anche decine di anni. La speranza è che, con l'apporto di scienziati da tutto il mondo, possa con il tempo migliorare e ridursi nei tempi.
Applicando la “tecnica sessuale repressiva” descritta in precedenza al contrario, suggestionandosi cioè durante l’orgasmo e i momenti successivi, ma pensando o rimuginando su pensieri e concetti contrari a quelli che hanno portato alla malattia, è possibile guarire: ad esempio se una persona si era suggestionata facendosi piacere qualcosa che non amava o che gli era indifferente dovrà ripetersi che odia o non gli piace quel qualcosa; altro esempio, un soggetto ha sublimato una paura o se ne è creata una inesistente, ciò sarà dovuto in ogni caso alla debolezza psicologica, dovrà quindi ripetersi nel primo caso che ha tale paura, il contrario nel secondo e in alcuni casi, quando saranno presenti nel carattere varie sfaccettature, anche tutti e due i concetti. E’ chiaro che la guarigione richiederà quindi molta pazienza, sopportazione del dolore (resistenza al dolore) e molti anni di lavoro.
Una volta che si usa la tecnica sessuale repressiva, tutte le ore che seguono comportano inesorabilmente l’irrigidimento del sistema nervoso, con sintomi via via sempre più dolorosi a cui ci si abitua senza accorgersene. La repressione sessuale è così subdola perché si ammala il centro di controllo di noi stessi, il nostro cervello: si genera così insania, malvagità, cattiveria, insicurezza e difficoltà nella distinzione fra bene e male. Bisogna sempre ricordarsi che la tecnica sessuale repressiva è subdola e gli effetti, senza accorgersene, si evidenziano solo con il passare delle ore e dei giorni (dormendoci sopra).
Dopo una o più tecniche repressive si attuano degli orgasmi normali, liberatori, perché di liberazione dalla repressione sessuale, con proprie fantasie, meglio se non ripetute (perversioni) e meglio se non lasciandosi andare al piacere sessuale, alla goduria, ma rimanendo, nei limiti del paziente, superiori e distaccati dal piacere sessuale (in realtà dopo qualche orgasmo liberatorio è inevitabile crollare); comunque anche se ci si libera fin da subito, cosa fondamentale (almeno due liberazioni in giornata per non dormirci sopra completamente e meglio se prima delle ore 22 per evitare problemi legati all’inconscio stato di veglia/sonno legato alla luce del Sole), ci vuole tempo per liberarsi parzialmente dai sintomi della tecnica (qualche settimana). Inoltre dopo qualche giorno, ma possono anche essere una o due settimane a seconda della fase del paziente, subentra una crisi dolorosa che fa di nuovo vedere tutto “nero e buio” al paziente, crisi che passa dopo qualche altro giorno o settimana di orgasmi normali, liberatori (massimo un paio al giorno). Durante la fase “liberatoria” della terapia sono due gli effetti che avvengono: liberazione completa di alcune aree irrigidite e ridimensionamento di altre.
La terapia non è statica, ma si evolve con i miglioramenti del soggetto. All’inizio i ritmi massimi possono essere una suggestione (una o più frasi per volta, a seconda del paziente, ripetute durante l’orgasmo) e due liberazioni al giorno (per un totale di tre orgasmi). Con il passare del tempo (mesi o anni) aumenta il tempo che intercorre fra due suggestioni, prima due giorni poi tre, quattro, una settimana, due settimane, un mese e così via fino alla guarigione.
Volendo schematizzare cosa succede dopo aver usato la tecnica sessuale repressiva ed aver iniziato con le “liberazioni”, si possono indicare alcune fasi, le cui tempistiche variano con l’evolversi della terapia:
- all’inizio della terapia, sotto la tecnica si sta male, ma progredendo verso la guarigione ci si sente sempre meglio, anche se sotto gli effetti della repressione sessuale, perché la parte emotiva che si sente di più all’inizio della terapia e che crea instabilità viene “azzittita” e ridimensionata con il passare del tempo;
- dopo qualche giorno di “liberazioni” il corpo comincia a de-irrigidirsi, molto importante è il caso della cassa toracica, che migliora la respirazione, alla base delle ansie, ma iniziano a manifestarsi le emozioni;
- poi subentra una fase intermedia fra la repressione sessuale e la “libertà”-serenità (ovviamente questi concetti sono da prendere con le molle, in quanto variano moltissimo in base al livello di guarigione raggiunto), che con l’evolversi della terapia diventa il periodo peggiore in quanto si resta bloccati nelle azioni, in quanto si è a metà di due caratteri (ad esempio diventa difficile lavorare o studiare e memorizzare);
- dopo un mese o due si riesce ad entrare in una fase che permette di stare meglio perché le emozioni vengono ridimensionate e diventano gestibili, ma la guarigione è ancora un’altra cosa.
Durante la tecnica repressiva e le fasi liberatorie si nota palesemente una variazione dei parametri psicologici, per esempio sbalzi d’umore, emotività, stato depressivo e corporei, per esempio irrigidimento e deirrigidimento della muscolatura, gonfiore e rigidità delle gengive, secrezione di muco nel naso, sudorazione, odori corporei, consistenza delle feci, eccetera… I parametri variano in base alle caratteristiche del soggetto.
Per ricordarsi tutti i complessi che gradualmente vengono a galla e che si devono eliminare suggestionandosi, può essere utile annotarli via via su una serie di fogli che si possono utilizzare durante le tecniche repressive, leggendoli a voce “alta”, sottovoce o nella “mente”, durante l’orgasmo. All’inizio probabilmente se ne riuscirà a leggere solo uno per volta, ma con il passare del tempo (anni) possono aumentare fino ad arrivare ad intere pagine, per poi ridiminuire a mezza pagina, ma tutto ciò dipenderà dallo stato del soggetto e da quello che si sente di fare.
Di solito ci si può rendere conto dei cambiamenti solo nelle ore immediatamente successive alla tecnica, perché poi il sonno li rende stabili e negli stati di veglia vengono assunti come definitivi e poche persone si possono ricordare delle differenze rispetto al passato.
Alcune analogie che possono aiutare a comprendere il lavoro della terapia sono le seguenti:
- la terapia è un “tiramolla” fra l’uso della tecnica e la “liberazione”, entrambi dopo un certo numero di masturbazioni dello stesso tipo diventano insostenibili (stesse fantasie-perversioni).
- il “labirinto cieco”: si gira in tondo sempre sulla stessa area e l’unico modo per aprire altri passaggi è quello di usare la tecnica sessuale repressiva passando i parametri (frasi) giusti, dopodichè si ricomincia a girare il labirinto alla ricerca di nuovi parametri per aprire nuovi passaggi;
- “suonare la fisarmonica”, con compressioni (“repressioni sessuali pilotate”) e decompressioni (“liberazioni”);
- il “mantice”: la terapia che porta alla guarigione è un susseguirsi di compressioni (“tecnica” sessuale repressiva) e di espansioni gradualmente sempre più ampie (fase liberatoria);
- apnea “forzata” sott’acqua (tecnica repressiva) e ripresa ossigeno (liberazioni);
- durante la fase liberatoria i complessi vengono portati a galla come in un “vomito” e più suggestioni si ripetono durante la tecnica repressiva, maggiore sarà il “vomito” durante la fase liberatoria;
Come già detto la tecnica sessuale descritta è subdola, pericolosa e richiede molto tempo e quindi allo stadio attuale non si può sostituire alla medicina tradizionale sicuramente più efficace e rapida, soprattutto nei casi gravi. Ciò vale anche se si hanno le migliori intenzioni perché poi utilizzandola si cambia e senza rendersene conto. Quello che si può cominciare a fare è prevenzione, limitandosi nella sessualità, nessuno vuole la castità, ma come in ogni cosa, è meglio non esagerare con il sesso. Come si dice “prevenire è meglio che curare”.
Quelli che seguono sono alcuni consigli pratici per la gestione dell’attività sessuale
- Quantità di attività sessuale consigliata: 2 volte a settimana, un paio di orgasmi per volta.
- Orari consigliati per l’attività sessuale: nel tardo pomeriggio, prima di cena (ma a stomaco pieno).
- Orari sconsigliati per l’attività sessuale: dopo le 22, appena svegli, a digiuno (perché il cervello “memorizza” maggiormente il piacere sessuale). Se proprio capita al mattino, meglio dopo essersi lavati la faccia (effetto secchiata d’acqua per calmare i bollenti spiriti, serve per diminuire la sovrapposizione delle aree del cervello, fantasia-sesso-realtà) e dopo una buona colazione.
- Sconsigliata l’attività sessuale anche quando si è stanchi per stress, nevrotici e si ha quella voglia matta, meglio prima mangiare e farsi una bella dormita; stesso discorso nel caso opposto, quando uno non si sente di fare sesso o lo sente come uno sforzo è meglio non farlo, potrebbe essere un segnale che si è stanchi di farlo in quel momento e che si ha bisogno di ricaricare le “batterie”.
- Non farsi travolgere dal piacere sessuale, né dall’amore per il partner (diventa una perversione sessuale).
- Finché non si raggiunge l’orgasmo si è in tempo (c’è differenza fra prima e dopo l’orgasmo).
Un semplice esperimento
Esiste la possibilità di svolgere alcuni semplici esperimenti per dimostrare questa teoria in modo diretto.
Ad esempio,
- selezionare una serie di volontari possibilmente psicologicamente non repressi;
- applicare su di essi la tecnica sessuale repressiva o un rapporto sessuale completo (anche più volte nella stessa sessione);
- monitorare i mutamenti nel cervello con il passare delle ore e dei giorni: per esempio verificando la diminuzione di sostanze come la serotonina, la dopamina, l’ossitocina, eccetera e controllando l’irrigidimento delle comunicazioni nel cervello e nel sistema nervoso di tutto il corpo, oppure gli sbalzi d’umore, emotività, stato depressivo e corporeo, per esempio irrigidimento
e deirrigidimento della muscolatura, gonfiore e rigidità delle gengive, secrezione di muco nel naso, sudorazione, odori corporei, consistenza delle feci, eccetera… I parametri variano in base alle caratteristiche del soggetto.
Tale monitoraggio dovrà avvenire prima, durante e dopo l’esperimento.
Ripetere lo stesso esperimento con dei pazienti già soggetti a nevrosi
Si ricorda che la repressione sessuale è molto subdola (gli effetti si fanno sentire con il passare dei giorni) ed è pericolosissima per il soggetto e l’ambiente circostante, quindi i volontari e i pazienti coinvolti devono essere ben istruiti sull’esperimento, seguiti con molta attenzione ed aiutati a ritornare ad uno stadio normale.
Depostitato in data, 12/04/2013